Jim Spaceborn: il fumetto cult LEGO® Space del 1986

Il fumetto LEGO® che ci ha fatto volare nello spazio 

C’è stato un tempo in cui bastavano pochi mattoncini blu e grigi, un casco con la visiera staccabile e una base lunare stampata per creare interi universi. Un tempo in cui lo spazio era un sogno da costruire con mattoncini, senza bisogno di schermi, effetti speciali o licenze cinematografiche.

In quel tempo – correva l’anno 1986 – il Gruppo LEGO® tentò qualcosa di diverso: dare voce e volto a quel sogno, con un fumetto ufficiale interamente dedicato all’universo Classic Space.

Nacque così Jim Spaceborn – The Unknown Galaxy (La Galassia Sconosciuta), una pubblicazione oggi rarissima e pressoché sconosciuta al grande pubblico, ma che per molti rappresenta un pezzo di storia fondamentale. Non solo un racconto, ma un esperimento narrativo, un progetto crossmediale ante-litteram e, per certi versi, il primo universo espanso LEGO® mai concepito.

Abbiamo il piacere di condividere con voi la nostra copia originale in danese -tradotta con un po’ di pazienza e l’aiuto della tecnologia – un’edizione preziosa che custodisce intatta tutta la magia e l’ingenuità di quell’epoca straordinaria. Sfogliarla oggi è come aprire un portale verso il passato, fatto di sogni spaziali, costruzioni impossibili e storie fatte di mattoncini. 

Con un po’ di pazienza – e l’aiuto della tecnologia – siamo riusciti a tradurre e leggere comodamente il fumetto, restituendogli voce e significato anche per chi non conosce la lingua originale. Un viaggio affascinante tra le pieghe di un’opera LEGO® dimenticata, che oggi torna a parlare a tutti gli AFOL con la forza semplice della fantasia.

Un volume quasi dimenticato… ma straordinario

Il fumetto venne prodotto solo in inglese, tedesco, danese e svedese. Pochi AFOL nel mondo lo possiedono, e per anni è rimasto un mistero per la community. 

Il libro è rilegato, a colori, con tavole disegnate da Frank Madsen, artista danese noto per il suo stile pulito, dinamico e profondamente cinematografico. Ogni pagina trasuda amore per lo spazio, per i LEGO® e per l’avventura.

Le inquadrature sembrano uscite da uno storyboard: ampie vedute della galassia, battaglie interstellari, scene drammatiche e dialoghi intensi. E tutto questo senza mai tradire l’estetica LEGO®: ogni veicolo, robot o ambientazione è costruibile (e in parte davvero costruita) con pezzi dell’epoca.

Trama: viaggi, misteri e redenzione galattica

La storia si apre con il ritorno sulla Terra dell’astronave Spearhead, pilotata da un equipaggio di esploratori spaziali. A bordo c’è anche Jim Spaceborn, giovane protagonista che ha perso la memoria, ma non il coraggio. Durante il viaggio, però, qualcosa va storto: una manovra sbagliata li porta in una zona ignota dello spazio, oltre un buco nero.

Lì scoprono la galassia di Robus, minacciata da un imperatore tirannico, Kazak, che ha imprigionato i suoi abitanti e sogna di impadronirsi del Transformat, un oggetto capace di manipolare la materia… e forse il tempo stesso.

Jim e il suo equipaggio – tra cui il pragmatico Duncan, il robotico MAGS, l’alieno Bart e la misteriosa Viva – dovranno attraversare pianeti ostili, affrontare armate di cloni e guadagnarsi la fiducia di una razza robotica ormai rassegnata. Tutto culmina in una battaglia finale con uno spirito tutto LEGO®: ironico, sincero e toccante.

Kekko: il robot che ci ha rubato il cuore

Tra tutti i personaggi, il più memorabile è Kekko, un piccolo robot acquistato in un mercato intergalattico per pochi spiccioli. All’inizio appare come un relitto, un ammasso di ferraglia inutile. Ma col tempo si rivela un compagno fedele, ironico e geniale.

Kekko è il cuore della storia. È la dimostrazione di come, anche tra le stelle, la dignità e il valore non si misurano con i crediti galattici, ma con il cuore e la lealtà. Alla fine, sarà proprio lui a compiere il gesto decisivo per la libertà della galassia. E il suo design è così iconico che LEGO® lo ha omaggiato anni dopo in un set esclusivo per i dipendenti.

Il personaggio di Kekko ricorda i robot costruibili dei set Classic Space, pur avendo una personalità e un design unici.

I nemici: un’eco (anticipata) dei Blacktron tra le stelle

Tra i personaggi secondari, non passano inosservati gli scagnozzi dell’Imperatore Kazak, con tute nere, visori opachi e astronavi dalla linea spigolosa e minacciosa. Sebbene non siano mai nominati direttamente come Blacktron, il loro design richiama in modo evidente questa storica fazione LEGO® degli anni ’80 — con un dettaglio sorprendente: Jim Spaceborn fu pubblicato nel 1986, mentre i Blacktron debuttarono ufficialmente solo nel 1987.

Sono figure enigmatiche, sempre presenti nei momenti più tesi della storia. Come i Blacktron, rappresentano l’autorità corrotta, l’oscurità tecnologica, l’uso della scienza per il dominio invece che per la conoscenza. Il loro look retrò-futuristico li rende immediatamente riconoscibili ai fan più nostalgici, e aggiunge un ulteriore strato di fascino vintage all’intero fumetto.

Una scelta estetica tutt’altro che casuale, che non solo lega Jim Spaceborn all’universo LEGO® Classic Space, ma anticipa idealmente l’arrivo della prima vera fazione antagonista della galassia LEGO®.

La Spearhead

L’astronave Spearhead non è solo il veicolo centrale nella trama di Jim Spaceborn – The Unknown Galaxy, ma è anche una delle più affascinanti creazioni originali mai realizzate da LEGO® per un progetto editoriale. Nelle pagine “extra” del fumetto, viene mostrata come una vera e propria impresa costruttiva: un modello ufficiale LEGO®, lungo 85 cm e composto da ben 8.971 pezzi, progettato e assemblato internamente dai designer LEGO® come base concreta per le illustrazioni del fumetto.

Questo significa che la Spearhead esisteva fisicamente nei laboratori LEGO® ed è stata fotografata, studiata e utilizzata come modello di riferimento per la realizzazione delle tavole, proprio come si fa con i modelli statici nei film d’animazione o nella produzione cinematografica. Non fu mai commercializzata, ma la sua costruzione dettagliata ha ispirato ogni vignetta in cui compare, rendendo l’universo visivo di Jim Spaceborn ancora più coerente e affascinante.

Il suo design richiama chiaramente lo stile dei set LEGO® Classic Space della metà degli anni ’80, come il celebre LEGO® 6985 Cosmic Fleet Voyager. Con cockpit blu trasparenti, piastre grigio chiaro, radar orientabili e propulsori multipli, la Spearhead incarna perfettamente l’estetica dell’epoca. È un esempio straordinario di come LEGO® sapesse fondere narrazione e progettazione fisica, dando vita a una costruzione che ancora oggi emoziona fan e collezionisti

 

Moon Buggy

Un altro esempio di riferimento a set LEGO reali è il piccolo mezzo spaziale illustrato in una scena d’azione, che riprende in modo fedele il design del LEGO® 6801 Space Scooter (che abbiamo recensito qui).

Questi riferimenti, più o meno espliciti, confermano quanto Jim Spaceborn fosse pensato in profonda sinergia con il design LEGO® dell’epoca, rendendolo non solo un fumetto d’avventura, ma anche un tributo visivo alla golden age dei mattoncini spaziali.

🧑‍🚀 Personaggi in stile minifigure

Un altro elemento affascinante di Jim Spaceborn è il design dei personaggi, chiaramente ispirato alle minifigure LEGO® Classic Space. Con i loro caschi bombati, le tute monocolore e i volti semplici ma espressivi, Jim, Duncan e gli altri membri dell’equipaggio ricordano da vicino le iconiche minifigure degli anni ’80. Anche i cattivi richiamano visivamente minifiugures che già conosciamo.

È come se le minifigure avessero preso vita sulla carta, mantenendo intatta la loro inconfondibile essenza LEGO®.

Contenuti extra: creatività, gioco e immaginazione spaziale

Oltre alla narrazione avventurosa di Jim Spaceborn, il volume include anche una serie di contenuti extra pensati per stimolare la creatività dei giovani lettori e costruttori. Tra quiz, sfide con i mattoncini e attività manuali, spicca l’invito a costruire l’intera “famiglia robotica” di Keko con istruzioni passo-passo e a immaginare nuove storie per Duncan e gli altri protagonisti. Particolarmente affascinante è il tutorial illustrato per realizzare un vero paesaggio lunare in scala, completo di crateri e montagne, utilizzando semplici materiali di recupero. Un mix perfetto tra gioco fisico e immaginazione che rispecchia lo spirito educativo e fantasioso delle pubblicazioni LEGO® degli anni ’80.

Perché leggerlo oggi?

Perché Jim Spaceborn è una scintilla autentica di creatività, nata in un’epoca in cui bastavano pochi mattoncini, un’idea coraggiosa e tanta fantasia per costruire un intero universo.

È il racconto di un tempo in cui LEGO® sognava in grande, non copiando il mondo là fuori, ma inventandone uno tutto suo.

È LEGO® prima delle licenze, nella sua forma più autentica e visionaria. Un racconto nato non per inseguire mode o franchise, ma per costruire da zero un mondo tutto suo — pezzo dopo pezzo, idea dopo idea.

È un bambino con un casco blu e un sogno spaziale in tasca. Un’avventura galattica che ci ricorda che anche con quattro mattoncini e una buona idea si può raccontare l’infinito.

Forse è giunto il momento di riscoprirlo davvero. Di sognare una ristampa ufficiale. O, chissà, un tributo LEGO® Ideas che gli renda giustizia.

Jim Spaceborn – The Unknown Galaxy è una reliquia. Un frammento dimenticato di un universo che ci ha fatto letteralmente sognare da bambini.

Eppure, sfogliandolo oggi, quel sogno pulsa ancora tra le pagine. Vivo. Intatto. Pronto a riaccendersi negli occhi di chi sa ancora guardare il cielo con meraviglia.

Se ami i LEGO® Classic Space, se hai mai costruito una stazione orbitale sul pavimento della tua cameretta, se hai creduto che la fantasia fosse un razzo capace di portarti ovunque… allora questo fumetto è per te.

Perché non sei mai troppo grande per tornare tra le stelle.

E certi viaggi tra i ricordi, quelli più belli, cominciano quasi sempre da un mattoncino.

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