A Cremona&Bricks 2025 abbiamo conosciuto Andrea Maccarrone, un costruttore capace di fondere con maestria due mondi apparentemente lontani: quello dei LEGO® e quello del calcio. Le sue creazioni ci hanno colpito fin da subito per il loro livello di dettaglio, la fedeltà architettonica e l’impatto visivo.
Appassionato di mattoncini fin da piccolo e tifoso da sempre, Andrea ha trasformato il proprio entusiasmo in un progetto concreto, costruendo stadi italiani in scala LEGO® che stupiscono per precisione e autenticità. Dai giganti come San Siro agli impianti più locali, ogni modello racconta una storia, fatta di passione, tecnica e pazienza.
In questa intervista ci racconta com’è nata la sua idea, quali strumenti utilizza per progettare, quali sono le difficoltà costruttive più grandi… e ci dà anche qualche anticipazione sui suoi prossimi progetti. Un viaggio tra calcio, architettura e mattoncini.
Ciao Andrea, complimenti per gli stadi incredibili che hai realizzato: opere dettagliatissime, che colpiscono subito per la fedeltà e la passione che trasmettono.
Costruire uno stadio in scala LEGO® è una sfida affascinante. L’ispirazione per iniziare è arrivata dai set ufficiali come Old Trafford, Camp Nou o Santiago Bernabéu, oppure la tua voglia di riprodurre stadi è nata prima, magari da un legame personale con il calcio?
Ciao, grazie! Mi fa davvero piacere che il mio lavoro sia stato notato e apprezzato. Da quando ero bambino ho sempre avuto a che fare con i LEGO, poi crescendo è diventata una passione, collezionandone sempre di più. Ma sono sempre stato anche un tifoso ed appassionato di calcio, nazionale ed internazionale. Quando sono usciti i set degli stadi ero entusiasta ed infatti li ho acquistati e montati tutti e tre scoprendo tecniche costruttive intricate ed affascinanti, oltre al risultato finale che mi ha lasciato davvero stupito, per le dimensioni e la cura nei dettagli. Da qui è nata l’idea di provare a cimentarmi per creare qualcosa di mio, ma sopratutto qualcosa di italiano, visto il legame che il nostro paese ha con questo sport.
Quando hai costruito la tua prima MOC a tema stadio? Quale stadio hai scelto e perché proprio quello?
Sono un grande tifoso del Milan, spesso vado allo stadio e ne rimango sempre affascinato. Ed è così che ho deciso di iniziare, nel settembre del 2022, dal più iconico e capiente d’Italia, nonché quello della mia città, lo stadio di San Siro. Non sapevo da dove cominciare ma poi provando e riprovando ho iniziato a capire come muovermi, come poter sviluppare un prototipo partendo dal mattoncino semplice e arrivando alle forme più complesse.
Quando progetti uno stadio, da dove parti?
Preferisci usare software digitali, fare schizzi a mano, oppure costruire direttamente osservando foto e video?
La prima cosa che cerco sono le planimetrie della struttura, spesso facilmente reperibili su Internet. Questo mi serve per calcolare le proporzioni, basandomi sulle misure standard del campo regolamentare, uguale per tutti i miei progetti. Cerco fotografie e utilizzo molto la visualizzazione 3D e street view di Google Earth per riuscire ad analizzare tutti i lati della struttura ed i dettagli interni ed esterni. Successivamente inizio la vera e propria prova di costruzione con i mattoncini sfusi, utile per capirne gli incastri, la stabilità e soprattutto se è fisicamente possibile realizzare determinate tipologie di forme. L’ultimo passaggio è la realizzazione di un progetto digitale utilizzando il software stud.io di Bricklink, il quale mi aiuta anche ad avere una visione finale con i colori corretti di quello che sarà lo stadio finito. E poi una volta recuperati tutti i mattoncini necessari arriva la parte più divertente, costruire lo stadio!
Qual è stato finora lo stadio più complesso da riprodurre?
Ho realizzato stadi di diverse dimensioni e quelli di capienza minore mi hanno creato i maggiori problemi per quanto riguarda il poco spazio per i vari agganci dei mattoncini. Anche se in assoluto i più complessi sono quelli “olimpici” quindi con forma ovale o ellittica, come lo stadio di Roma.
Qual è il dettaglio più difficile da realizzare nella costruzione di uno stadio LEGO®? Le tribune, le curve, il tetto… oppure c’è qualche altro elemento che ti mette davvero alla prova?
Considerando che i mattoncini LEGO sono per la maggior parte squadrati e con una misura minima al di sotto della quale non si può andare, i dettagli più complicati da realizzare sono quelli tondeggianti e che in una scala così ridotta sono difficili da riprodurre in modo fedele. Per quanto riguarda i progetti che ho realizzato fino ad ora, la parte che mi ha sempre impegnato di più è la copertura finale. Dal punto di vista ingegneristico e strutturale ho dovuto trovare una soluzione per fare in modo che oltre ad essere bella da vedere, ed il più simile possibile a quella reale (spesso utilizzando anche oggetti non convenzionali, ad esempio le manette per la copertura dello stadio Maradona) possa essere anche solida e facile da trasportare. Infatti un altro aspetto molto interessante è la possibilità di dividere tutta la struttura dello stadio in più sezioni modulari, che siano indipendenti tra loro. Inoltre un punto da non sottovalutare sono le tribune e le loro inclinazioni che devono, sia rispettare le proporzioni, sia essere posizionate in modo tale da poter essere esteticamente come lo stadio reale, con angoli molto difficili da adattare.
A Cremona&Bricks 2025 hai esposto per la prima volta le tue creazioni: Che emozione è stata vedere dal vivo il pubblico che ammira e fotografa il tuo lavoro?
La mia prima fiera è stata un’ esperienza unica. Sono consapevole del potenziale che hanno i miei progetti ma non mi aspettavo un riscontro simile, vedere tante persone complimentarsi, scattare foto e fare domande è stato fantastico, soprattutto quando tutto questo arriva da gente del “settore” quindi un po’ più abituata a vedere delle MOC importanti, sia da persone totalmente estranee o comunque che non hanno mai visto niente del genere. Mi è rimasto impresso un signore che del mondo LEGO non era per niente appassionato, anzi totalmente distaccato, era lì per un caso fortuito ed è da lui che forse ho ricevuto i migliori apprezzamenti al mio lavoro. Ed è qui che capisco il valore delle mie opere, capaci di suscitare un’ emozione, incuriosire, farmi percepire quello stupore nelle espressioni e nelle frasi di chi guarda ciò che sono riuscito a creare.
Hai già in cantiere nuovi stadi? Ci puoi dare qualche anticipazione sui progetti futuri?
Al momento ho già pronti da costruire cinque nuovi progetti, ma la mia intenzione è quella di proseguire. Parteciperò sicuramente a diversi eventi per mostrare di nuovo i miei lavori, portando sempre delle novità, magari legate alla città in cui si svolgeranno, come ho fatto con lo stadio Zini di Cremona, che ha riscontrato un grande successo tra i visitatori locali di Cremona&Bricks 2025. Di strutture iconiche il nostro paese ne è pieno, come nel resto del mondo. E’ sempre stimolante per me sperimentare con stadi più complessi e dalle forme più particolari, è una sfida con me stesso realizzare questo tipo di impianti cercando di mantenere le proporzioni ma senza tralasciare anche i piccoli dettagli, che fanno davvero la differenza.
Grazie mille Andrea per aver condiviso con noi la tua passione e il dietro le quinte di queste costruzioni straordinarie.
Le tue opere dimostrano come il mondo LEGO® sia uno strumento potentissimo per raccontare storie, passioni e ricordi legati anche ad altri mondi, come quello dello sport.
Continueremo a seguire i tuoi progetti con grande interesse… e chissà quale sarà il prossimo stadio che prenderà vita!
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