Ingegno, passione e MOC che raccontano storie: le creazioni LEGO® Technic di Adriano Granata

Tra le meraviglie esposte a Cremona&Bricks 2025, ci siamo imbattuti in alcune straordinarie creazioni LEGO® Technic che ci hanno lasciati senza parole per complessità, precisione e fedeltà rispetto al modello reale. Dopo averle ammirate, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con l’autore di queste opere, Adriano Granata, e il suo entusiasmo genuino ci ha subito conquistati.

Costruire modelli così imponenti e curati nei minimi dettagli richiede non solo una grande abilità tecnica, ma anche un amore profondo per il “dietro le quinte” della costruzione LEGO®. Ed è proprio questo spirito che traspare dal racconto che stiamo per proporvi: un viaggio fatto di studio, progettazione e passione, in cui ingegneria e mattoncini si fondono per dare vita a creazioni che affascinano e ispirano.

Vi portiamo a scoprire la storia, le sfide e i sogni di chi, con la mente da progettista e il cuore da costruttore, riesce a trasformare ogni pezzo LEGO® Technic in una macchina piena di vita.

Ciao Adriano, le tue MOC Technic ci hanno davvero colpito! Qual è il tuo approccio quando inizi a lavorare su un nuovo progetto?

Quando inizio a lavorare su una nuova idea, ci sono molti passaggi di preparazione necessari da fare. Proverò a riassumerli schematicamente:

Ricerca sul web di fotografie, brochure, schede tecniche e tutto quanto reperibile relativo alla macchina che voglio replicare. Questa fase è molto importante perché essendo i miei modelli prevalentemente dei veicoli o macchine operatrici, a partire dalla documentazione raccolta devo comprendere o ipotizzare quali e quanti meccanismi sono presenti e ciascuno di essi che funzione ha. Raccolgo tutte queste informazioni su un documento che poi vado a popolare con i miei appunti e schizzi progettuali.

La fase operativa inizia definendo la scala del modello. In base alle ruote con pneumatici che vorrò utilizzare, stampo una o più fotografie in scala proporzionandola come detto sul diametro delle ruote scelte.

Le fotografie saranno la linea guida che seguirò da questo momento per rispettare il più fedelmente possibile le proporzioni del modello. Parto da un layout generale dove definisco gli spazi e i volumi del veicolo per poi raffinarlo sempre più con tutti i meccanismi e organi di movimento. Creando modelli piuttosto grandi, grande cura va data da subito alla solidità e stabilità delle strutture.

Reperisco i bricks sul web (Bricklink) facendo più ordini secondo le varie fasi del progetto.


Quanto ti ha aiutato la tua esperienza con la progettazione CAD nella realizzazione delle tue MOC?

Ovviamente moltissimo. Sono progettista da 40 anni e da oltre 30 ho a che fare con i programmi di progettazione 3D. Nelle mie moc,  a grandi utilizzo lo stesso approccio di progettazione che si segue nel mondo della progettazione ma lo faccio direttamente sul modello fisico. Capirai che dopo tante ore passate durante il giorno a lavorare su un computer la sera preferisco non concentrarmi su un monitor.

Sicuramente se progettassi i mie moc con un software risparmierei un sacco di soldi in parti che acquisto e poi non utilizzo. Il Lego però è come il maiale, non butti via niente!

Parlando con te abbiamo capito che sei molto attento al rispetto delle proporzioni nei tuoi modelli; c’è stato un progetto in cui il mantenimento delle proporzioni corrette ti ha messo particolarmente alla prova? Se sì, come sei riuscito a superare quella sfida?

Non posso dire ci sia stato un modello che mi abbia messo particolarmente in difficoltà da questo punto di vista. Se devo citartene uno, così come avviene nei progetti reali, nelle macchine più piccole è difficile incastrare tutti i gruppi che ci sono. Il trattore Carraro ad esempio è molto piccolo ma ha motore, cambio a 4 rapporti, 4 ruote motrici, sterzo anteriore, telaio snodato, presa di forza posteriore a 2 rapporti e sollevatore con terzo punto posteriore. Tutto questo in poco più di 20 cm di modello. Sono queste le sfide che amo di più.

La Ten Truck del corpo dei vigili del fuoco di New York esposta a Cremona&Bricks è un’opera imponente e carica di emozione. Com’è nata l’idea di realizzare questo omaggio così potente?

Il Ten truck è stato un colpo di fulmine. Durante un viaggio a New York ho alloggiato in un Hotel che si affaccia sulla piazza di Ground zero e li c’è la Ten House che è una piccola caserma dei pompieri. Ogni giorno ho visto questo imponente mezzo uscire in servizio e inevitabilmente ha colpito la mia attenzione. Parlando con alcuni pompieri di questa caserma, leggendo la storia di quello che accade l’11 settembre sul monumento che si trova sul muro perimetrale e ammirando la particolare bellezza di questo mezzo, l’idea di replicarlo è mi è venuta in modo naturale. E’ stato molto difficile capire i meccanismi e tutte le funzioni e anche replicare le decalcomanie. Tutto questo l’ho fatto studiando le foto che ho fatto e che ho trovato sul web. Grande lavoro sulle grafiche me lo ha dato l’amica Moe che è riuscita a ricostruirle partendo sempre dalle fotografie.

Tra tutte le tue creazioni, ce n’è una a cui ti senti particolarmente legato? Se sì, perché?

Sicuramente il Ten truck sia per la carica emotiva che per la complessità del modello e considerando che non ho trovato alcuna documentazione tecnica, è sicuramente una delle mie opere preferite. Anche il Towing truck Peterbilt 389 è un’opera di cui sono orgoglioso perché dopo averlo visto dal vivo in Florida, l’ho trovato meraviglioso e sfidante dal punto di vista tecnico.

C’è una nuova MOC in lavorazione di cui puoi darci un’anticipazione? Magari un altro veicolo o un progetto del tutto inedito?

Certamente! Ho iniziato i lavori su un altro mezzo molto complesso che presenterò a Cremona & Bricks 2026. Ci vediamo li! Apprezzo molto questo vostra iniziativa di raccontare il “dietro alle quinte” di queste opere. Agli eventi tipo Cremona & Bricks il pubblico resta affascinato dalle opere esposte ma non sempre ha modo di scoprire tutto l’ingegno, la passione e le soluzioni creative che ci sono dietro. Portare alla luce questi aspetti aggiunge profondità e valore all’esperienza.

C’è un vecchio detto che recita; “Dio si nasconde nei dettagli” che significa che la bellezza spesso è nascosta all’interno e nei piccoli dettagli delle cose. Trovo che questo detto rappresenti alla perfezione il nostro mondo di creazioni di mattoncini e trovare persone che come voi provino a raccontarlo e mostralo dal suo interno sia molto positivo.

Grazie Adriano, per averci accompagnati in questo viaggio tra ingranaggi, passione e memoria. Le tue parole ci ricordano che dietro ogni grande costruzione LEGO® Technic c’è sempre una storia fatta di studio, dedizione e sogni messi in moto da un semplice mattoncino.

Non vediamo l’ora di ammirare il tuo prossimo lavoro a Cremona&Bricks 2026 e di continuare a raccontare, pezzo dopo pezzo, la magia che nasce quando la tecnica incontra il cuore.

Il viaggio tra le grandi creazioni LEGO® non finisce qui: restate con noi per nuove storie, interviste e ispirazioni dal cuore della community!

 

COMMENTA

{{ reviewsTotal }}{{ options.labels.singularReviewCountLabel }}
{{ reviewsTotal }}{{ options.labels.pluralReviewCountLabel }}
{{ options.labels.newReviewButton }}
{{ userData.canReview.message }}

CONDIVIDI

ARTICOLI CORRELATI

Iscriviti alla Newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle ultime news e sulle migliori promozioni del mondo LEGO®